In merito alla giurisdizione sulla prescrizione del credito tributario post-notifica della cartella esattoriale, le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, mediante l'ordinanza n. 2098 del 30 gennaio, hanno fornito un'autorevole precisazione circa la competenza giurisdizionale nelle controversie inerenti alla prescrizione del credito tributario successiva alla notifica della cartella di pagamento, attribuendola alla giurisdizione tributaria.
La questione trae origine da una controversia concernente l'impugnazione di un pignoramento presso terzi, nell'ambito della quale il contribuente eccepiva l'intervenuta prescrizione del debito tributario successivamente alla notifica della cartella esattoriale. La problematica ha dato luogo a un regolamento di giurisdizione promosso dalla Corte d'Appello.
Il Supremo Consesso, richiamando la precedente pronuncia n. 7822/2020, ha provveduto a delineare con maggiore precisione i confini tra giurisdizione tributaria e ordinaria. In particolare, mentre la citata sentenza del 2020 aveva generato talune incertezze interpretative, attribuendo alla giurisdizione ordinaria le contestazioni relative a vizi della pretesa manifestatisi successivamente alla notifica della cartella, l'ordinanza in esame ha fornito un'interpretazione più puntuale.
La Suprema Corte ha infatti statuito che, anche qualora la prescrizione si perfezioni in epoca successiva alla notifica della cartella esattoriale, la cognizione permane in capo al giudice tributario. Tale orientamento si fonda sulla considerazione che la controversia, vertendo sulla persistenza dell'obbligazione tributaria, mantiene natura sostanziale e non meramente esecutiva.
Tale pronuncia costituisce pertanto un significativo chiarimento nell'ambito del riparto di giurisdizione in materia tributaria, fornendo agli operatori del diritto un orientamento più definito e coerente.
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