I rifiuti elettronici (RAEE), sono in rapida crescita come categoria di rifiuto in Europa e caratterizzati per la loro bassa percentuale di riciclo, con notevoli differenze tra paesi. Esistono ben cinque categorie principali di RAEE in Italia, si evidenzia l'importanza di non smaltirli nell'indifferenziato, ma di portarli in centri di raccolta specializzati. Le complesse fasi del riciclo, passano dalla selezione e smontaggio alla riduzione volumetrica e separazione dei materiali, per il recupero di metalli, plastica e vetro. Il loro riciclo riveste particolare importanza per il recupero di risorse e per prevenire danni ambientali dovuti a sostanze tossiche.

In Italia, i rifiuti elettronici, chiamati in gergo tecnico RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), possono essere suddivisi in cinque categorie principali, basate sui dati del Sistema Nazionale della Prevenzione per l'Ambiente:
- R1: Apparecchiature per lo scambio di temperatura con i fluidi. Questa categoria comprende sostanzialmente frigoriferi e condizionatori, e rappresenta il 27,23% dei RAEE.
- R2: Grandi apparecchiature. In questa categoria rientrano lavatrici e forni, costituendo il 33,55% dei rifiuti elettronici.
- R3: Televisioni e monitor. Questa categoria comprende televisori e schermi, e rappresenta il 17,45% dei RAEE.
- R4: Elettronica di consumo. In questa categoria troviamo ad esempio telefoni e PC, che costituiscono il 21,16% dei rifiuti elettronici.
- R5: Lampadine e lampade. Questa categoria comprende le diverse tipologie di lampade, e rappresenta il 10,61% dei RAEE.
È importante riciclare i rifiuti elettronici per diverse ragioni fondamentali.
In primo luogo, questi rifiuti rappresentano una risorsa preziosa perché contengono diversi materiali che possono essere recuperati e reinseriti in differenti cicli produttivi. Attraverso il riciclo è possibile recuperare plastica, metalli non preziosi come acciaio e ferro, vetro, mercurio, schede di circuiti dalle quali si ricavano metalli preziosi come oro e argento, e batterie. Questi materiali, una volta recuperati, possono essere riutilizzati per formare nuovi materiali; ad esempio, la plastica riciclata può essere impiegata insieme ad altra plastica, e i metalli possono essere nuovamente fusi.
In secondo luogo, se i rifiuti elettronici non vengono trattati correttamente, possono potenzialmente provocare danni a livello ambientale. Questo è dovuto al fatto che contengono diverse sostanze tossiche come mercurio e cadmio. Per limitare questo problema, a livello europeo è stata introdotta la direttiva RoHS (Restriction of Hazardous Substances) che ha vietato l'utilizzo di piombo all'interno dei dispositivi elettronici.
Inoltre, molti dispositivi elettronici contengono terre rare, che sono essenziali nell'alta tecnologia. Sebbene al momento non esista un metodo applicabile a livello industriale per recuperarle in modo efficiente, la ricerca sta lavorando in questa direzione.
Riciclando i RAEE e conferendoli negli appositi centri di raccolta come le isole ecologiche o alcuni negozi di elettronica, si evita che queste sostanze pericolose si disperdano nell'ambiente e si favorisce il recupero di materiali preziosi, contribuendo a un'economia più circolare e sostenibile.
È importante notare che per permettere il riciclo dei RAEE, questi non devono essere gettati nell'indifferenziato, ma devono essere conferiti negli appositi centri di raccolta come le isole ecologiche o alcuni negozi di elettronica.
La gestione e il riciclo dei rifiuti elettronici, chiamati anche RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), varia notevolmente tra i diversi paesi europei.
- La situazione del riciclo dei RAEE non è uniforme in tutta l'Unione Europea.
- Mentre alcuni paesi raggiungono percentuali elevate di riciclo, altri si attestano su livelli molto più bassi.
- Ad esempio, la Croazia ricicla circa l'80% dei suoi rifiuti elettronici ogni anno.
- Al contrario, Malta ricicla poco più del 20%.
- L'Italia si colloca tra gli ultimi posti in Europa con una percentuale di riciclo pari a circa il 32%.
Questa disparità evidenzia come le politiche e le infrastrutture per la gestione dei rifiuti elettronici differiscano significativamente tra i paesi europei.
Aggiungi commento
Commenti