Delibera 11 febbraio 2025 43/2025/R/rif. Il provvedimento approva la Relazione conclusiva dell’indagine conoscitiva sui criteri di articolazione dei corrispettivi applicati nel servizio di gestione dei rifiuti urbani, avviata con deliberazione 41/2024/R/rif

Il documento è una relazione conclusiva dell'indagine sui criteri di articolazione delle tariffe nel servizio di gestione dei rifiuti urbani, avviata dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) con la deliberazione 41/2024/R/RIF. L'obiettivo è analizzare la suddivisione dei corrispettivi tra utenze domestiche e non domestiche e valutare l'efficacia della tariffazione puntuale rispetto ai metodi presuntivi, in linea con il principio "chi inquina paga".
Principali contenuti:
-
Raccolta dati:
- Rilevazione delle articolazioni tariffarie nei diversi ambiti territoriali (comuni e aree pluri-comunali).
- Analisi della distribuzione geografica e dell'adesione da parte degli enti coinvolti.
-
Regime tariffario:
- Esame dei diversi modelli di tariffazione: TARI tributo presuntiva (monomia e binomia), TARI tributo puntuale (TARIP) e Tariffa puntuale corrispettiva (TCP).
- Maggiore diffusione della TARI tributo binomia (77% della popolazione servita), mentre il passaggio alla tariffazione puntuale è più avanzato nel Nord-Est.
-
Approfondimenti sulla tariffazione puntuale:
- La tariffa puntuale (TCP) è risultata più efficace nell'aumentare la raccolta differenziata rispetto al metodo TARIP.
- La raccolta differenziata negli ambiti con TCP raggiunge l’80-84%, superiore alla media nazionale (66,6%).
- L’efficacia della tariffazione puntuale è influenzata dall’organizzazione della governance locale e dalla standardizzazione delle pratiche di gestione.
-
Distribuzione delle entrate tariffarie:
- Analisi della suddivisione dei corrispettivi tra parte fissa e variabile.
- Differenze tra le regioni e tra utenze domestiche e non domestiche.
- Tendenza all’adozione di tariffe più flessibili in alcune regioni, come l’Emilia-Romagna.
-
Conclusioni e prospettive:
- La tariffazione puntuale, soprattutto in forma di tariffa corrispettiva, si conferma un metodo efficace per incentivare la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti residui.
- Tuttavia, persistono disomogeneità territoriali nella sua applicazione, con il Sud e le Isole meno coinvolti.
- Necessità di superare la frammentazione gestionale per favorire una maggiore efficienza e uniformità.
Lo studio appena concluso va correlato a precedenti indagini avviate nel periodo precedente a quello di studio effettuato da Arera (2022-2023). Ci riferiamo in particolare al rapporto della Regione Emilia Romagna (Rapporto Ecomondo 2022) che arriva di fatto alle stesse conclusioni rispetto ai benefici ed alle criticità del metodo puntuale.
Entrambi i rapporti sembrano arrivare alle stesse conclusioni: sebbene il metodo TCP (Tariffa Corrispettiva Puntuale) sia il più efficace per aumentare la raccolta differenziata, non porta necessariamente a una riduzione complessiva della produzione di rifiuti urbani (RU). Questo significa che, pur spingendo i cittadini a separare meglio i rifiuti e ridurre il residuo indifferenziato (RUR), non sempre si traduce in una minore quantità totale di rifiuti prodotti.
Perché il metodo TCP non riduce il totale dei rifiuti?
Risposte a questa importate domanda, visto che il costo delle bollette è principalmente legato al quantitativo totale dei rifiuti, sono da ricercare, seppur esposte forse in maniera eccessivamente sintetica (ci saremmo aspettati ulteriori indagini volti alla ricerca di sistemi e metodi di riduzione dei quantitativi dei rifiuti e dei relativi costi) all'interno degli stessi rapporti Arera e Regione Emilia Romagna.
Sul punto, risulta di particolare interesse la pubblicazione di "Laboratorio Ref" del 2022. Rappresenta un importante contributo che aiuta a contestualizzare e analizzare l'indagine conoscitiva conclusa da Arera. Potete accedere al portale ufficiale e al documento di "Laboratorio Ref" qui
Aggiungi commento
Commenti