Trattamento rifiuti: facciamola semplice

Pubblicato il 22 marzo 2025 alle ore 17:19

Si sente spesso parlare di trattamento rifiuti, di compostaggio, di incenerimento o TMB durante i vari dibattiti ambientali o economici, ad esempio sul costo dei rifiuti, sul trasporto verso i centri di trattamento. Ma cosa si intende per trattamento dei rifiuti e quali sono gli impianti e soprattutto a cosa servono? 

Ecco un elenco e la spiegazione delle diverse tecnologie di trattamento dei rifiuti:

1. Compostaggio

È un processo biologico aerobico che trasforma la frazione organica dei rifiuti in compost, un ammendante utile per l'agricoltura. I microrganismi decompongono il materiale in presenza di ossigeno, riducendo il volume dei rifiuti e migliorando la qualità del suolo.

2. Impianto Integrato Aerobico/Anaerobico

Combina digestione anaerobica e compostaggio:

  • Prima avviene una digestione anaerobica, in cui i rifiuti organici fermentano senza ossigeno, producendo biogas (metano e CO₂).
  • Dopo, il digestato solido residuo viene sottoposto a compostaggio aerobico per ottenere compost utilizzabile.

3. Digestione Anaerobica

Un processo biologico che avviene in assenza di ossigeno, dove i microrganismi degradano la sostanza organica, producendo biogas (usato per produrre energia) e un residuo solido (digestato), che può essere usato come fertilizzante dopo ulteriori trattamenti.

4. TMB (Trattamento Meccanico-Biologico)

Un impianto che tratta i rifiuti indifferenziati attraverso:

  • Fase meccanica: separazione dei materiali riciclabili e della frazione organica.
  • Fase biologica: trattamento aerobico o anaerobico della frazione organica per stabilizzarla e ridurre il suo impatto ambientale.

5. Incenerimento

Brucia i rifiuti a temperature elevate per ridurne il volume e recuperare energia sotto forma di calore ed elettricità. Produce ceneri e emissioni gassose che devono essere gestite con sistemi di filtraggio.

6. Coincenerimento

Simile all'incenerimento, ma avviene in impianti industriali (come cementifici o centrali termoelettriche), dove i rifiuti vengono usati come combustibile alternativo per ridurre il consumo di fonti fossili.

7. Discarica

È il metodo meno sostenibile, consiste nello smaltimento dei rifiuti in siti controllati. I rifiuti vengono coperti per ridurre impatti ambientali, ma possono generare percolato (liquido inquinante) e gas (metano). Oggi è considerata l'ultima opzione nella gestione dei rifiuti.

 

Ora che abbiamo capito quali sono i vari trattamenti dei rifiuti vogliamo capire quali di questi sono orientati al riciclo e quali non lo sono. 

Se l'obiettivo di un economia circolare è il riciclo, bisogna distinguere tra trattamenti che permettono il recupero di materiali e quelli che semplicemente smaltiscono i rifiuti.

 

Ecco l’analisi:

Appropriati per il riciclo (permettono di recuperare materiali o energia in modo sostenibile):

  1. Compostaggio → Riciclo della frazione organica in compost per l’agricoltura.
  2. Integrato aerobico/anaerobico → Recupero di biogas e compost dal rifiuto organico.
  3. Digestione anaerobica → Produzione di biogas (energia rinnovabile) e digestato (potenzialmente usabile come fertilizzante).
  4. TMB (Trattamento Meccanico-Biologico) → Separa materiali riciclabili (plastica, metalli, vetro) e stabilizza la frazione organica.

⚠️ Parzialmente appropriati per il riciclo (possono recuperare energia ma non materiali riciclabili):
5. Incenerimento → Recupera energia ma distrugge i materiali, rendendoli inutilizzabili per il riciclo.
6. Coincenerimento → Simile all’incenerimento, usa i rifiuti come combustibile senza recuperarne i materiali.

Non adatti al riciclo (solo smaltimento):
7. Discarica → Non permette alcun recupero di materiali o energia; è la soluzione meno sostenibile.

 

📌 Conclusione:
Pertanto, se si vuol massimizzare il riciclo, le migliori opzioni sono compostaggio, digestione anaerobica, impianti integrati e TMB, perché permettono di recuperare materiali e/o energia in modo circolare. Incenerimento e discarica, invece, sono più orientati allo smaltimento che al riciclo.

Compreso questo saremmo tentati di pensare che sia sufficiente aumentare questi impianti per riciclare tutti i rifiuti e finalmente vedere la chiusura di discariche ed inceneritori e termovalorizzatori. Non è proprio così  e vediamo perché.

L’Italia avvia a riciclaggio poco più del 30% dei rifiuti urbani trattati, e a compostaggio e digestione anaerobica il 26%, con una quota totale di rifiuti avviati ad operazioni di riciclo di circa il 57%. Gli obiettivi nazionali prevedono di raggiungere un tasso di riciclo del 65% entro il 2035. Pur ammettendo di aver raggiunto l'obiettivo, ancora lontano, del 65% dove finiscono i rifiuti non riciclati?

Da quel che abbiamo capito nei precedenti schemi  i rifiuti non riciclabili possono finire solo in incenerimento, coincenerimento e discarica. Ma abbiamo anche compreso un altro punto essenziale di tutta la faccenda: se una parte dei rifiuti risulta impossibile da riciclare con le attuali tecnologie, non è forse meglio puntare su impianti di recupero energia piuttosto che lasciarli in discarica o peggio ancora esportarli in altri paesi dove non vi sono regolamentazioni così stringenti a tutela dell'ambiente? Porre il rifiuto in discarica o esportarlo e magari vederlo bruciare a cielo aperto (val la pena guardare il servizio sulla Turchia) non è come nascondere la testa sotto la sabbia o la polvere sotto il tappeto? Forse abbiamo compreso l'ipocrisia che si nasconde dietro a mille discorsi complicati che il cittadino medio non comprende.

Alla parola riciclo dobbiamo quindi aggiungere quella del recupero per completare l'intero ciclo del rifiuto in un economia circolare. Utilizzo dei prodotti del recupero:

  • Materie prime secondarie: Derivate dal riciclaggio e reinserite nei cicli produttivi.

  • Compost: Utilizzato in agricoltura e giardinaggio.

  • Energia: Elettricità e calore prodotti dall'incenerimento e dal biogas.

Mentre in Italia si discute ancora sulla necessità o meno di termovalorizzatori, anche attraverso duri scontri tra le parti, la Svizzera, povera di materie prime, fa della valorizzazione energetica dei rifiuti una risorsa per chiudere il ciclo ed arrivare nel suo programma di gestione del rifiuto all'eliminazione completa delle discariche.

Abbiamo una certezza: i Rifiuti sono una risorsa. Ma sarebbe meglio non produrne!

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